Gli “affaccendati”

Cosa potresti immaginare di più insensato di quegli uomini che menano vanto della propria lungimiranza? Sono affaccendati in modo molto impegnativo: per poter vivere meglio organizzano la vita a scapito della vita. Fanno progetti a lungo termine; d’altra parte la più grande sciagura della vita è il suo procrastinarla: innanzitutto questo  rimanda ogni giorno, distrugge il presente mentre promette il futuro.

Il più grande ostacolo al vivere è l’attesa, che dipende dal domani, ma perde l’oggi. Disponi ciò che è posto in grembo al fato e trascuri ciò che è in tuo potere. Dove vuoi mirare? Dove vuoi arrivare? Sono avvolti dall’ incertezza tutti gli avvenimenti futuri: vivi senza arrestarti. 

 “I primi a fuggire per gli infelici mortali sono i giorni migliori della vita. Perché esiti? Perché indugi? Se non te ne appropri, (i giorni migliori) fuggono.” (Virgilio)

E pure quando te ne sarai impossessato, essi fuggiranno: pertanto bisogna combattere con il farne rapidamente uso, contro la velocità del tempo, e attingerne rapidamente come da un torrente impetuoso e che non scorre per sempre.

Tu, tranquillo e indifferente in tanto fuggire del tempo, prefiguri per te una lunga serie di mesi e di anni, a seconda che appaia opportuno alla tua avidità? 

 Vi è dunque dubbio che i migliori giorni fuggano ai mortali sventurati, cioè affaccendati? Sui loro animi ancora infantili preme la vecchiaia, alla quale giungono impreparati ed indifesi; nulla infatti fu previsto: improvvisamente e senza aspettarselo si imbatterono in essa; non si accorgevano che essa si avvicinava giorno dopo giorno. Allo stesso modo che un discorso o una lettura o un pensiero alquanto intenso trae in inganno chi percorre un cammino e si accorge di essere giunto prima di essersi avvicinato alla meta.

Così questo viaggio della vita, costante e velocissimo, che percorriamo con la stessa andatura da svegli e da addormentati, non si manifesta agli affaccendati, se non alla fine.

(Lucio Anneo Seneca)

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