Month: December 2009

Divisioni

L’elemento comune dell’Italia contemporanea è che è divisa perennemente in due. Le classi dirigenti, nazionali e locali, sono composte da persone che vogliono conoscere due sole categorie: noi e gli altri. Gli altri sono il male, noi siamo i buoni. Una visione che ha il suo retaggio in un’impostazione culturale rancorosa e mendace, che ha allevato intere generazioni all’ombra della bugia. “Chi non è con noi è contro di noi”: il che significa che non esistono più i terzi, non è più possibile alcuna conciliazione con il nemico. Quello che scompare è la dimensione dell’obiettività, quella che rifiuta l’esteriorità demoniaca. Questa è la dimensione della quale vanno a caccia le fazioni scatenate. E questo è tanto vero a livello locale, quanto a livello nazionale e internazionale. Diceva Albert Camus: “viene sempre un momento nella storia in cui chi osa dire che due più due fa quattro viene punito con la morte”.

Ezra Pound

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Oggi il nome «democrazia» è rimasto alle usurocrazie, o alle daneistocrazie, se preferite una parola accademicamente corretta, ma forse meno comprensibile, che significa: dominio dei prestatori di denaro. (da Valuta, lavoro e decadenze)

Evola

Eraclito disse: “L’uomo è un dio mortale, il Dio è un uomo immortale”. Il compito dell’uomo della tradizione è quello di farsi dio. Sebbene il fine ultimo resti questo, per un tipo umano differenziato, dritto fra le rovine, la via da seguire nell’Età di Kali (età del declino) assume dei caratteri più specifici: infatti quando un ciclo di civiltà volge verso la fine, un’azione diretta contro le forze in moto non porterebbe a nulla, “la corrente è troppo forte, si sarebbe travolti”; così il principio da seguire è quello di non lasciarsi impressionare dall’apparente trionfo delle forze dell’epoca e di ritirarsi su di una linea più interna di posizione, pronti ad intervenire quando “la tigre, che non può avventarsi contro chi la cavalca, sarà stanca di correre”.

Pertanto l’uomo della tradizione che si trova a vivere nell’età del declino non cela in sé il deserto che avanza e fa propria una ben delineata disciplina che appartiene alla Tradizione. Il fine che ci prefiggiamo è proprio l’esposizione di tale disciplina.