Month: July 2012
In piedi sulle rovine
Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare di anacronismo e di antistoria. Li si lascino alle loro verità e ad un’unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine. Rendere ben visibili i valori della tradizione a chi, oggi, non vuole il questo e cerca confusamente l’altro, significa dare sostegni a che non in tutti la grande tentazione prevalga, là dove la materia sembra essere ormai più forte dello spirito. (J. Evola – Rivolta contro il mondo moderno, Hoepli, 1934)
Tiocfaidh ár lá
[…] “La collega cattolica mi ha raccontato che questo 12 luglio rappresenta per lei il ventesimo anniversario dell’assalto ricevuto nella sua abitazione da parte dei vicini protestanti; lei risiedeva con i genitori in un paese prevalentemente protestante e nel giorno del 12 luglio 1989 i vicini di casa, di solito cordiali e amichevoli, si sono improvvisamente rivelati intolleranti e violenti. Una volta che l’alcool e l’atmosfera creata dalle celebrazioni orangiste ha preso il sopravvento, la sua casa è stata fatta oggetto di lancio di sassi fino a costringere la famiglia intera a fuggire ed in pochi minuti l’abitazione è stata demolita da una folla inferocita. Nei suoi occhi durante questo racconto traspariva il vivido ricordo delle immagini legate a quell’episodio in cui una bambina di sei anni è costretta a nascondersi sotto il letto e successivamente a fuggire dalla propria casa perché attaccata dalle persone che fino al giorno prima, ogni mattina la salutavano amichevolmente incrociandola sull’uscio di casa”.
Perfezionamento morale
“Le durezze della vita ci sono e ci feriscono, ma a noi è dato il potere di far servire una situazione avversa al nostro perfezionamento morale. Per farlo occorre, però, un difficile combattimento; tuttavia solo l’uomo messo seriamente alla prova si libera da illusioni e pretese assurde, a differenza di chi è viziato dal favore della sorte “. L. A. Seneca
Uomini in rivolta contro il mondo moderno
# Crisis
La guerre d’un seul homme
L’unisono
“Niente annoia come una discussione teorica, quando si è catturati da un demone. Non sarà l’età, quei due spiccioli di senno, né questo mondo liquido a fiaccare l’idea nella quale siamo nati e moriremo. L’amore che abbiamo per l’Italia e per la nostra comunità è un accordo musicale, un unisono, che attiene ormai quasi alla sfera della fede. Non saremmo in grado di apprezzare le altre culture, se non amassimo così tanto la nostra, seppure, per molti, senza una ragione apparente”.