
Quando una comunità si batte per salvare la propria pelle – il muro, la moschea, la chiesa o la tomba dell’antenato – ogni mezzo è buono : la lotta è all’ultimo sangue, perché non è più in gioco ciò che si ha, ma ciò che si è.
Sacralizzare: che interesse può avere oggi, quando tutto, persino la religione, sembra dissacrato?
Beh, serve per mettere uno pezzo di memoria al riparo. Per salvaguardare l’eccezionalità di un luogo e, tramite esso, l’unicità di un popolo. Per infilare il cuneo dell’insostituibile nella società dell’intercambiabile, una forma senza tempo dentro un tempo volatile, qualcosa senza prezzo in un mondo dove tutto è merce.
Regis Debray, Elogio delle frontiere.